La fibra alimentare
Le fibre sono sostanze di derivazione vegetale variamente distribuite nei cereali e derivati, nella verdura, nella frutta e nelle alghe. Essa è costituita dall'insieme dei polisaccaridi e dei carboidrati che non vengono attaccati dagli enzimi dell'apparato digerente. Esse passano inalterate il tratto intestinale e raggiungono il colon crasso, dove vengono degradate dalla flora batterica tramite fermentazione con conseguente produzione di metano, anidride carbonica, acqua, ecc. L'eccessivo impoverimento di fibre nei nostri alimenti: riso brillato, farine bianche, scarso consumo di cereali e legumi, hanno ridotto drasticamente il necessario apporto quotidiano di fibre. Si stima che l'apporto quotidiano di fibre dovrebbe assestarsi intorno ai
6gr/die.  Il transito delle fibre nel tubo digerente svolge una serie di effetti funzionali-metabolici fondamentali per la corretta funzionalità intestinale e quindi indispensabili per la salute dell'intero organismo. Esse si distinguono principalmente in:


Fibre solubili

Sono contenute soprattutto nella frutta, in alcuni cereali (avena), in alcuni legumi, nell'inulina (cicoria) e glucomannano. Esse trattengono l'acqua nel primo tratto dell'intestino digerente e limitano l'assorbimento di zuccheri (riducendo la glicemia) e grassi e contribuiscono al raggiungimento del senso di sazietà. Sono responsabili della formazione dei gas intestinali a causa del processo di fermentazione a cui vanno incontro. Esse regolano l'assorbimento di alcuni nutrienti (ad esempio zuccheri e grassi), riducendolo e rallentandolo, contribuendo così al controllo del livello di glucosio e di colesterolo nel sangue.


Fibre insolubili

Sono contenute nella maggiorparte dei cereali integrali, nella crusca di frumento, nella buccia della frutta e nei legumi, nella verdura e ortaggi in genere e sono in questo modo definite in quanto conservano in genere la loro struttura al contatto con l'acqua. Alcuni prodotti vegetali contengono entrambi i tipi di fibra. Esse agiscono prevalentemente sul funzionamento del tratto gastrointestinale, ritardando lo svuotamento gastrico e f acilitando iltransito del bolo a limentare nell'intestino e l'evacuazione delle feci


Vero o finto integrale?

È ormai assoldato che un cereale integrale sia sostanzialmente più salutare rispetto al suo corrispettivo raffinato. L’assorbimento dei suoi amidi è molto più lento ed è inoltre ricco di proteine (15%), fibre, vitamine, minerali e grassi polinsaturi. Le aziende alimentari pr opongono pasta, dolci e biscotti “tipo integrale” o “alla farina integrale”, cioè una quantità integrale pari a solo il 20% . Stesso discorso vale per la dicitura “al kamut” o “al farro” o “alla segale” dove la quantità della farina corrispondente è sicuramente minima rispetto al totale e dovrebbe essere integrale quindi la dicitura corretta è: “di kamut integrale, di farro integrale, di segale ntegrale, ecc”, altrimenti la farina è raffinata al pari del frumento.

 

Alla lunga, sarebbe bene munirsi di una macchina per fare il pane in casa usando fa rine integrali, variando la scelta delle farine integrali tra i diversi cereali e associando anche farine di pseudocereali come il grano saraceno o la quinoa per esempio. Il termine "integrale" può essere usato per i prodotti da forno anche se di farina di frumento integrale non c'è traccia. La legge lo prevede, ad esempio, se c'è una miscela di farina bianca raffinata e crusca. La miscela di farina bianca e crusca e la farina di frumento integrale, infatti - pur essendo equiparabili dal punto di vista delle fibre - sono diverse in quanto apporto nutrizionale perchè nella seconda viene macinato anche il germe, che contiene fondamentalmente anche vitamine e grassi insaturi.



Funzioni della flora batterica nell'intestino

 

Gli enzimi del nostro apparato digerente non digeriscono nè le fibre insolubili nè quelle solubili. I batteri che compongono la nostra flora batterica invece sono avidi di fibre solubili. Dalla digestione batterica di queste fibre i batteri ricavano energia per sopravvivere e replicarsi e producono acidi grassi a corta catena (acido propionico, acido butirrico, ecc.) e gas. Questi acidi sono il nutrimento fondamentale per le cellule della mucosa intestinale, collaborando al suo mantenimento e alla sua efficienza. Inoltre, questi acidi raggiungono le cellule del fegato dove regolano la produzione di colesterolo endogeno. La produzione di acidi è inoltre importante per il mantenimento del pH dell'ambiente della mucosa intestinale che seleziona la tipologia di microrganismi (batteri e funghi) che la colonizzano.


La flora batterica intestinale esercita anche funzioni metaboliche, di trasformazione e di efficienza di alcuni farmaci, nonchè promuove il riutilizzo dei sali biliari, che evitano i fenomeni putrefattivi della flora batterica intestinale ed eliminano i batteri patogeni. Inoltre esercita un ruolo importante nell'assorbimento del calcio, ferro emagnesio, nell'assorbimento delle vitamine idrosolubili (come le vitamine del gruppo B), nell'assorbimento e produzione delle vitamine K e PP. Inoltre quando la flora batterica intestinale è in equilibrio favorisce la corretta maturazione del sistema immunitario . Diversi ceppi di lattobacilli (Lactobacillus acidophilus, brevis, lactis lactis, rhamnosus, plantarum, para paracaei) aiutano a ridurre le reazioni esagerate di tipo allergico ed autoimmune e simultaneamente aumentano la capacità di risposta verso i batteri e virus patogeni.


I batteri che costituiscono la flora batterica intestinale producono le batteriocine, sostanze con azione analoga a quella degli antibiotici. Così la flora batterica intestinale "buona" è in grado di ostacolare la colonizzazione di altri ceppi indesiderati, sia attraverso l'azione chimica delle batteriocine che occupando fisicamente lo spazio sulla mucosa intestinale. Ma con una
cattiva alimentazione, poco movimento e stress cronico provochiamo un aumento di batteri “cattivi” (disbiosi). Le conseguenze di uno squilibrio della flora intestinale sul nostro benessere mentale è la produzione di sostanze tossiche per il cervello chiamate "neurotossine". In questo modo i batteri intestinali nocivi possono originare uno stato di infiammazione cronica, con effetti negativi sul cervello e sulla nostra salute mentale.



I probiotici
I probiotici a differenza dei batteri dello yogurt (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) resistono all’ambiente acido dello stomaco e transitano nell’intestino dove contribuiscono a migliorare la flora batterica.


Passiamo a verificare sinteticamente le peculiarità dei principali ceppi :

  • Streptococcus favorisce la produzione di vit B6 e B12.
  • Lactobacillus Bulgaricus stimola la produzione dei Bifidobatteri con acidolattico
  • Lactobacillus acidophilus ha ottime qualità come specie probiotica essendo particolarmente forte nel superare le barriere acide dello stomaco, i sali biliari ne l piccolo intestino, questo batterio è un amico del nostro intestino, tra gli effetti più significativi ricordiamo: assimiliazione e produzione delle vitamine del gruppo B, fornisce al corpo l'enzima Lattasi. Su questo batterio sono in corso diversi studi che ne sperimenterebbero l'effetto curativo su casi di candida, herpes, ipercolesterolemia, infezioni cutanee.
  • Bifido batteri sono batteri particolarmente utili per l'intestino, i benefici sono paragonabili a quelli apportati dall'acidophilus


Esistono comunque delle condizioni che purtroppo possono distruggere considerevolmente il quantitativo numerico di questi batteri:

  1. Uso di antibiotici
  2. Cattiva digestione
  3. Scorrette abitudini alimentari
  4. Pillola anticoncezionale
  5. Acqua trattata con cloro e fluoro


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