Bambini e Adolescenti:

 Percorsi di Educazione Alimentare e Stili di Vita

 

 

La prevalenza dell'obesità nei bambini e negli adolescenti continua a crescere. Gli epidemiologi hanno allertato sulla possibilità che i nati in questo secolo possano avere una durata di vita inferiore a quella dei genitori proprio a causa dell'obesità e delle patologie cardiovascolari conseguenti. In Europa il numero di bambini in sovrappeso è in aumento: attualmente 1 bambino su 3 tra i 6 e i 9 anni è in sovrappeso o obeso. Nel 2014 è stata condotta in Italia la quarta raccolta dati del sistema di sorveglianza "Okkio alla Salute" che ha evidenziato come il 20.9 % dei bambini italiani di 8-9 anni è risultato in sovrappeso e il 9,8% obeso con percentuali più alte nelle regioni del Sud e del Centro.

 

Tra le motivazioni principali vi è un importante sottostima, da parte dei genitori, del sovrappeso, del danno fisico (spesso silente nelle prime fasi) e dei fattori obsogeni (sedentarietà, junk food), a cui tutti siamo sottoposti. Il consiglio degli esperti è di intervenire in maniera puntuale nei primi anni di vita per ridurre il rischio di obesità, perché fornire ai bambini uno stile di vita più sano li aiuterà da adulti a rispettare delle regole precise e rimanere in salute. Riguardo l'attività fisica, le linee guida pediatriche raccomandano l'esecuzione di almeno 60 minuti di esercizio al giorno.

 

 



Buone abitudini

 

  • Fare 3/4 pasti al giorno (3 pasti principali e 1 spuntino se necessario). Dopo cena, rispettare il digiuno notturno
  • Iniziare la giornata con una buona e ricca colazione, per essere in forma ed efficaci a scuola
  • Lasciare libero spazio alle scoperte degli alimenti, alle iniziative dei bambini. Scoprire nuovi alimenti significa crescere
  • Essere creativi in cucina, variando le forme, i colori e le consistenze degli alimenti
  • Alternare carne, pesce, uova, latticini e leguminose nel menu settimanale 


La colazione rappresenta il pasto più importante della giornata. Ora, in qualche modo, la conferma arriva anche da uno studio dell’ University College di Londra , secondo cui saltare quella che nel Regno Unito è una vera e propria istituzione, il breakfast, sarebbe, insieme ad un sonno effettuato ad orari irregolari, una delle cause dell’obesità infantile. Una ricerca che mira a trovare le cause non solo nell’eccessivo consumo di cibo spesso di scarsa qualità, ma che pone l’accento su indicatori di un cattivo stile di vita in generale .



Cattive abitudini

 

  • Offrire sempre le stesse pietanze. Variare è fondamentale per poter assicurare un apporto adeguato di tutti i nutrienti necessari e per appagare il gusto e abituarlo a pietanze nuove
  • Consumare regolarmente bibite dolci (bibite gassate, sciroppi, bibite alla frutta zuccherate) e alimenti grassi (hamburger, carne impanata, formaggini alla crema, maionese, patatine fritte, chips, cioccolata, pasticcini, biscotti, barrette di cioccolato, ecc.)
  • Non fare colazione
  • Obbligare i bambini a mangiare quando non hanno fame o si sentono sazi. In genere un bambino normo-peso sente qual è la giusta quantità di cibo
  • Offrire pasti troppo abbondanti e ricchi di grassi a cena. Durante la notte si consumano poche energie e lo stomaco troppo pieno interferisce con il sonno

 


L'industria alimentare e i bambini


I grassi idrogenati  sono presenti un pò dappertutto nei prodotti industriali (soprattutto in quelli destinati all'alimentazione dei bambini e adolescenti): biscotti, grissini, dadi da brodo, margarine, brioche, merendine, barrette, cioccolata, pizzette, panna pronta, gelati, piatti pronti, fette biscottate, bevande energetiche, cereali per la colazione, caramelle, ecc. L'idrogenazione (indurimento degli oli vegetali), crea dei composti sconosciuti al nostro organismo e composti rari da trovare in natura (acidi grassi "trans"), che risultano sia di difficile digestione sia molto ricchi di nichel (una sostanza fortemente allergenica).

 

E' stata dimostrato l'effetto peggiorativo sul colesterolo LDL in seguito all'assunzione di grassi idrogenati. Anche sui grassi "trans" si è visto che in seguito all'assunzione viene persa capacità di smontare i grassi in eccesso e di esprimere gli enzimi lipotici. Un'ottima ragione per fare a meno di questi prodotti, soprattutto evitiamoli ai bambini, perchè questi grassi quando sono rancidi, aterati da cottura (fritti) o idrogenati, determinano un processo di forte intossicazione e accumulo di scorte L'alimentazione della mamma e la salute della mamma sono dei fattori epigenetici fondamentali cioè capace di determinare l'espressione o meno di alcuni fenotipi nel nascituro.


In passato si tendeva a considerare solo l'aspetto quantitativo dell'alimentazione della donna in gravidanza dove una sovralimentazione e una sottonutrizione o malnutrizione erano e sono importanti per determinare l'insorgenza della maggiorparte delle malattie del mondo occidentale come il diabete, le malattie cardiovascolari, l'obesità, l' ipertensione e l'inctus. Quali meccanismi sono responsabili di tale fenomeno? Ve ne sono tanti in realtà.  Uno è la modificazione dell'espressione dei geni della placenta tra questi l'attivazione dell’NF-kB che codifica per circa 400 geni che regolano l’alimentazione e che agiscono quasi tutti a livello dell’infiammazione e del sistema immunitario.


In letteratura scientifica sono noti alcuni dati:

 

  • Una donna in gravidanza con un diabete gestazionale avrà molta probabilità di avere un figlio che svilupperà diabete a sua volta e malattie cardiovascolari
  • Nella prole esposta a diabete materno e gestazionale si ha aumento del rischio di diabete, obesità e del rischio di complicanze cardiovascolari oltre che di diabete nelle generazioni successive
  • Donne che consumano zuccheri o bevande zuccherate o succhi di frutta in gravidanza si osserva una probabilità più alta di avere un bambino con un maggiore BMI e aumento di massa grassa in bambini di età minore o uguale a 6 anni
  • Gli autoanticorpi materni specifici per l’autismo sono più diffusi tra le madri con diagnosi di diabete, disturbi ipertensivi e sindrome metabolica o moderatamente in sovrappeso rispetto alle madri sane
  • La prole delle madri con iperglicemia durante la gravidanza ha una maggiore incidenza di disturbi neuropsichiatrici a lungo termine rispetto alla prole di una gravidanza normale


IN GRAVIDANZA


Mangiare cibo da fast food o spazzatura durante la gravidanza induce una modifica nel processo di segnalazione degli oppioidi nel cervello del feto per cui il bambino sviluppa una maggiore tolleranza a zuccheri e grassi e ne avverte un maggior bisogno, in quanto si osserva una disregolazione dei sensori che regolano il senso di sazietà e di quelli che fanno scegliere il cibo con una maggiore tolleranza e richiesta di cibi junk food anche da parte del bambino. Siamo esposti in maniera assidua alla visione di filmati e all'ascolto di messaggi pubblicitari sul consumo di alimenti di scarsa qualità, privi di valore nutrizionale, falsamente sazianti e incredibilmente pieni di sapore (grazie alla presenza di aromi atificiali, insaporitori e superstimoli)


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