Il consumo di frutta a guscio come snack riduce il rischio di sindrome metabolica

Il consumo di frutta a guscio come snack riduce il rischio di sindrome metabolica nei giovani adulti: uno studio randomizzato


Desta molta preoccupazione il fatto che la prevalenza complessiva della sindrome metabolica (MetSx) sia aumentata del 21,3% tra i giovani adulti sani americani (di età compresa tra 20 e 39 anni). Contemporaneamente, i dati del National Health and Nutrition Examination Surveys (NHANES) mostrano un aumento significativo della circonferenza media della vita, un indicatore di adiposità addominale e un importante predittore indipendente per MetSx.


In diversi paesi la tendenza all’aumento della circonferenza della vita e dell’adiposità addominale supera l’aumento relativo osservato nell’indice di massa corporea (BMI)  con una tendenza maggiore nei giovani adulti. In una situazione di elevata adiposità addominale, il grasso sottocutaneo ipertrofico disfunzionale è altamente lipolitico, rilasciando acidi grassi liberi nei visceri, nel fegato e nel muscolo scheletrico. L'accumulo di grasso ectopico e dei suoi derivati negli organi e nei tessuti compromette l'azione e la segnalazione dell'insulina portando ad uno stato di insulino-resistenza.


Pertanto, la resistenza all’insulina è un collegamento patogeno chiave tra l’eccesso di adiposità e le anomalie fisiologiche che caratterizzano la MetSx: alterata regolazione del glucosio, ipertensione, ipertrigliceridemia e bassi livelli di colesterolo HDL. È noto che un’alimentazione ricca di grassi monoinsaturi (MUFA) e/o polinsaturi (PUFA) possa migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre la pressione sanguigna, i trigliceridi sierici e i livelli di colesterolo LDL. Una fonte alimentare primaria di acidi grassi polinsaturi sono le noci, i cui principali acidi grassi sono l’acido oleico, linoleico e α-linolenico.


Il profilo degli acidi grassi della frutta a guscio, insieme ad altri costituenti bioattivi protettivi, contribuisce ai loro effetti benefici sulla riduzione dei fattori di rischio individuali di MetSx, della resistenza all'insulina, del rischio complessivo di MetSx, dell'incidenza di malattie cardiovascolari e coronariche e della mortalità per tutte le cause ed inoltre non vi è alcun aumento dell'adiposità complessiva quantificata come percentuale di grasso corporeo a dispetto del carico calorico.


Questo studio dietetico prospettico, randomizzato è stato condotto su gruppi paralleli, della durata di 16 settimane, che comprendeva 84 adulti di età compresa tra 22 e 36 anni con BMI compreso tra 24,5 e 34,9 kg/m2 e con un fattore di rischio clinico per la sindrome metabolica (MetSx). Gli snack a base di frutta secca (TNsnack) sono stati abbinati agli snack a base di carboidrati (CHOsnack) per energia (kcal), proteine, fibre e contenuto di sodio come parte di un menu eucalorico di 7 giorni.


È stato riscontrato un effetto principale di TNsnack sulla riduzione della circonferenza della vita nelle donne e una tendenza verso la riduzione del grasso viscerale. TNsnack ha diminuito i livelli di insulina nel sangue nei maschi. Sono stati osservati gli effetti principali di TNsnack sui trigliceridi e sul rapporto TG/HDL (indice di infiammazione) con un rapporto TG/HDL ridotto di circa l'11%. Inoltre il rischio di MetSx era ridotto del 67% nelle femmine e del 42% nei maschi. Si tratta del primo studio randomizzato a bracci paralleli mirato a valutare le risposte cardiometaboliche agli snack TN rispetto ai tipici snack CHO tra i giovani adulti a rischio di MetSx.


Lo studio indica che il consumo quotidiano di noci riduce il rischio di MetSx migliorando la circonferenza della vita, i biomarcatori lipidici e/o la sensibilità all’insulina, senza richiedere una restrizione calorica. Pertanto, la raccomandazione delle linee guida dietetiche per gli americani per un modello alimentare sano include 120-170 gr di noci e semi a settimana che possono essere consumati come spuntini tra i pasti, soprattutto quando ci fosse questa necessità (prima di una sessione fisica o per gli sportivi, per esempio)


Fonte-https://doi.org/10.3390/nu15245051





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